Qui furono rilevati sette impianti di mulini ad acqua, indicati a volte con il nome del corso d’acqua che li alimentava... #tuttitaly
Esplorando la provincia di Avellino, andiamo a visitare Lioni, un comune italiano che conta 6141 abitanti. Il paese fa parte del Parco Regionale dei Monti Picentini.
Il toponimo, deriva probabilmente dal nome della persona proprietaria di quelle terre, Leo, più precisamente dal
genitivo " Leonis", ossia "di Leo", che veniva usato per identificare il terreno appartenente alla sua famiglia. Ci sono altre teorie avanzate da diversi studiosi. Una delle più plausibili sembra essere l'ipotesi che Lioni prenda il nome da un antico monumento in cui sono effigiati dei leoni.
Il leone è una statua funeraria di epoca romana (I secolo a.C.-II secolo d.C.). Nel medioevo divenne l'emblema del villaggio dandogli, insieme con la statua gemella andata distrutta durante il terremoto del 1732, il nome: Casale Leonum o de Leonibus, divenuto successivamente Li Liuni, Leoni, Lioni.
Ancora oggi infatti, davanti al municipio, si può ammirare uno dei due leoni di pietra, sopravvissuto al terremoto del 1732.
A Lioni sono stati trovati anche dei mulini ad acqua. Abbiamo ad esempio il Mulino Alifano, costruito nell'800 e rimasto in esercizio fino agli anni venti del 900. La struttura comprende un doppio impianto di molitura a ruote orizzontali, quindi un doppio canale di alimentazione, doppia torre di caduta e doppia coppia di macine. Accanto ad esso è visibile il rudere di un altro mulino più antico che funzionava probabilmente con ruote verticali.
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