E' una delle più antiche aree protette d'Abruzzo, grazie soprattutto ai suoi fiumi e alla Riserva Naturale Orientata delle sorgenti del Pescara... #tuttitaly
Tra il Parco Nazionale della Majella e quello del Gran Sasso, sorge Popoli. La piccola cittadina che conta 4 831 abitanti, è caratterizzata da notevoli attrattive paesaggistiche, grazie soprattutto ai suoi fiumi e alla Riserva Naturale Orientata delle sorgenti del Pescara.
Alcuni reperti archeologici che sono stati ritrovati in località Svolte di Popoli e San Callisto, testimoniano insediamenti del Paleolitico e del Neolitico. Fino all'800 d.C. circa, la cittadina era chiamata Pagus Fabianus.
"Pagus" è il termine che indica il villaggio di capanne di legno che stava a controllo delle gole della montagna.
Dopo la caduta dell'Impero romano, il villaggio venne saccheggiato ripetutamente dai vandali e dai saraceni, e di esso non si avranno più notizie fino al IX secolo, quando venne fondata l'Abbazia di San Clemente a Casauria, che possedette il feudo, presso il quale fu costruito il castello con torre pentagonale di controllo, a guardia della valle. Il villaggio venne citato come Castrum Pauperum, e questo nome nei secoli verrà volgarizzato fino all'attuale Popoli.
Nel 1927 fu costituita la provincia di Pescara, e Popoli verrà annessa al nuovo territorio, rimanendo al confine con Sulmona della provincia aquilana.
Nel 1933, il terremoto che colpì Majella causò danni a paesi della zona peligna, inclusa Popoli.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, la cittadina venne bombardata dalla Royal Air Force. Nonostante ciò, Popoli seppe rialzarsi dai vari disastri subiti, e svilupparsi al livello industriale negli anni del boom economico.
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