E' uno degli oltre 40 vulcani attivi che costituiscono i Campi Flegrei, una delle aree a maggior rischio sismico della nostra Penisola... #tuttitaly
A circa 3 km dal centro di Pozzuoli si trova la Solfatara, un antico cratere vulcanico che rappresenta oggi una sorta di sfiatatoio del magma presente al di sotto dei Campi Flegrei, una delle aree a maggior rischio sismico della nostra penisola, situata a ovest del Golfo di Napoli.
Dalla principale fumarola della Solfatara, la Bocca Grande, fuoriescono vapori fortemente tossici; tali esalazioni si depositano sulle rocce circostanti, conferendo una colorazione giallo-rossastra.
Storia
Formatasi 3900-3700 anni fa, la Solfatara diventò, in età imperiale, oggetto di un'attività mineraria per l'estrazione di bianchetto, impiegata come stucco.
Nell'Ottocento, l'area venne trasformata in uno stabilimento termale, grazie alle proprietà curative di vapori, fanghi ed acqua.
Il suo fango, utilizzato per fini termali, è ricco di minerali, tra i quali: sodio, magnesio, arsenico, zinco, iodio.
L'acqua era impiegata per alleviare i sintomi del vomito e dei dolori allo stomaco, per distendere i nervi e lenire i brividi della febbre.
Vennero inoltre realizzate delle Stufe, all'interno delle quali si poteva sostare per pochi minuti al fine di inalarne i vapori solfurei ritenuti ottimali per la cura di patologie delle vie respiratorie e della pelle.
Attualità
La Solfatara di Pozzuoli è stata chiusa nel 2017, dopo la morte di una famiglia di turisti-padre, madre e figlio-caduti in una voragine satura di anidride carbonica.
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