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Rovigo (RO) - Chiesa della Beata Vergine del Soccorso (detta La Rotonda) - Veneto

La Città delle rose, così Ludovico Ariosto descrive Rovigo, il cui nome deriva dal greco rhòdon che significa rosa. Ed è proprio da questa descrizione che il simbolo della città divenne, ed è tuttora, la rosa... #tuttitaly

Rovigo (RO) - Chiesa della Beata Vergine del Soccorso (detta La Rotonda) - Veneto

Rovigo, descritta da Ludovico Ariosto nell'Orlando Furioso come "la terra il cui produr di rose/ le dié piacevol nome in greche voci", è conosciuta come la città delle rose. Secondo gli eruditi del passato infatti, il nome della città deriverebbe dal greco rhodon "rosa".


Storia

Nel 920 il vescovo di Adria fece costruire a Rovigo una fortificazione, completata nel 954.


Furono gli Estensi, nel XII secolo, a promuovere l'ampliamento della fortificazione.

Il maschio del castello, conosciuto come Torre Donà, è alto 66 m ed è una delle più alte torri medievali italiane.


Oggi, la Torre Donà e la Torre Mozza, situate nei giardini pubblici di piazza Matteotti, sono l'unico ricordo rimasto del castello.


Durante il dominio degli Estensi, il centro storico di Rovigo divenne capoluogo del Polesine, grazie ad un progressivo fiorire dell'edilizia religiosa e civile.

A partire dal 1482, e per i tre secoli successivi, fu Venezia ad avere il dominio su Rovigo. La Repubblica costruì in Piazza Maggiore, l'attuale Piazza Vittorio Emanuele II, la Torre Civica in cui fu trasferita la campana che aveva suonato nella Torre Donà. Nel 1519 fu costruita anche la colonna con il leone di San Marco.


Alla fine del XVI secolo venne edificato il Tempio della Beata Vergine del Soccorso, noto con il nome di Rotonda, il cui interno è decorato con tele raffiguranti i podestà veneziani che governarono su Rovigo fino agli anni 1660.


Durante il XVIII secolo fu ampliato il Duomo, la cui

facciata rimase incompiuta; furono costruiti anche il Palazzo Roncale e il Palazzo Angeli.


Merita una visita anche l'Accademia dei Concordi che raccoglie capolavori di Nicolò di Pietro, Giovanni Bellini, Jan Mabuse, Palma il Vecchio.

Durante il fascismo, con il piano regolatore del 1938, il fiume Adigetto venne interrato, alterando così la fisionomia dell'antica città fluviale.


Gastronomia

Tra i piatti tipici di Rovigo, da gustare la faraona in tecia e la fòlaga in umido con i fagioli.


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